Un esame sulla Globalizzazione e gli impatti dell’Intelligenza Artificiale nella società moderna: Karl Marx, storico economista e filosofo tedesco, aveva già previsto avvenimenti che sarebbero accaduti con una precisione, possiamo affermare serenamente inquietante, con oltre un centinaio di anni in anticipo: la globalizzazione.
L’economista, infatti, sfiduciato dalla potenziale avidità della borghesia, concentrata sull’ottimizzazione dei costi e dello slancio morale e positivo del profitto, aveva previsto un impoverimento della borghesia stessa, che avrebbe, secondo lui, portato ad una rivoluzione sociale di dimensioni epocali.
Il capitalismo, al meglio delle sue funzioni, tramite regole, freni ed il Welfare ha retto ogni contraccolpo tramite un sano bilanciamento tra libera impresa, profitto, ma allo stesso tempo una sana ed umana distribuzione dei redditi, evitando alla società di implodere.
Parlare di Marx e parlare di Intelligenza Artificiale, pare inappropriato, fuori dal tempo e ad una prima impressione superficiale. La verità è che il capitalismo attuale è pericolosamente tangente all’ avvento dell’intelligenza artificiale.
La rivoluzione informatica, iniziata con la famosa bolla del 1998, in cui sul mercato delle startup con una decina di dipendenti, il cui valore borsistico superava aziende con 20.000 dipendenti, ha portato a migliorie e modifiche nell’ambito della produzione, di fatto svecchiando (e/o migliorando) il sistema produttivo.
Chi non ha giovato dell’utilizzo delle mail al posto del fax? L’ avvento di internet ha dato la possibilità a piccole aziende di farsi conoscere. Poi, è tornato ciò che conierei: “L’Incubo Marxista”.
L’ incubo Marxista è la creazione di poteri, non regolati, che letteralmente mangiano le piccole e medie imprese creando monopoli inscalfibili. Si sono creati gruppi di potere corporativistici che ben superano le peggiori previsioni di Marx sul nichilismo della borghesia dei primi del Novecento.
Google, Fb, Amazon, Netflix… sono corporazione “mangiatrici” di piccole strutture tramite un sistema scalabile, assolutamente fuori controllo da parte dell’Antitrust.
Il risultato?
Nuovi posti di lavoro instabili a causa della logica profitto/ assenza totale di moralità aziendale, profitti illimitati, licenziamenti illimitati.
Licenziamenti illimitati = mancanza di lavoro = mancanza di potere d’acquisto = povertà.
Si pone quindi un dilemma, tralasciando le previsioni pessimistiche dell’economista Marx, che in parte si sono assolutamente realizzate, che ancor peggio potrebbe realizzarsi, ovvero:l’intelligenza artificiale avrà un effetto devastante e pericoloso come già previsto da imprenditori capitalisti come Elon Musk creando un mass unemployment?
Nei vari convegni mondiali organizzati da Associazioni, Centri Studi, si è riunito il “gotha”, a mio avviso sorpreso, preoccupato ed ansioso di partecipare allo sviluppo dell’AI, ma senza pensare alle conseguenze potenzialmente dannose contro loro stessi.
Non è un caso che la cinematografia americana e non solo, si sia ultimamente concentrata sulla produzione di prodotti distopici che rappresentano un futuro di guerre, robotizzazione, intelligenza artificiale utilizzata per fini distruttivi.
Come fermare ciò?
Iniziamo a comprendere cosa sia l’intelligenza artificiale e soprattutto pensiamo a come preparare la società a questo cambiamento partendo da un presupposto, i cittadini vanno protetti ma ancor più importante, vanno preparati con una formazione.
L’argomento è complesso e lo scopo di questo Centro Studi è quello di comprendere come affrontare questa rivoluzione con responsabilità, pacatezza ed interventi della politica che deve essere preparata alle ripercussioni di una rivoluzione tecnologica impattante, repentina, i quali effetti devono essere calmierati da politiche sociali altrettanto presenti.